La sera del 25 novembre 2019, mentre guardavo la trasmissione televisiva “Report” su Rai 3, che iniziava con il servizio dedicato alla carenza di insegnanti di sostegno per persone con disabilità, mi chiedevo: “ma l’insegnante di sostegno è davvero utile ad ogni persona con ogni tipo di disabilità?” Io che fin dalla mia nascita sono affetto da tetraparesi spastica, ricordo che l’insegnante di sostegno non la volevo a nessuna condizione, perché solo la sua presenza mi faceva sentire intellettivamente inferiore ai miei compagni ed alle mie compagne di classe. Nella mia mente dell’età della scuola dell’obbligo (che allora si estendeva fino alla terza media) mi dicevo: “se la Preside mi ha dato questa persona solo per me, che mi vuole spiegare nient’altro che quello che la maestra spiega a tutti noi della classe, pensa che io sono scemo? E se è se la Preside pensa veramente che se io, che porto sempre tutti i compiti a casa fatti bene e faccio bene da solo anche i compiti in classe (con una semplice macchina per scrivere elettrica, perché allora non c’erano ancora i pc), ho bisogno due persone che mi spiegano la stessa cosa, di quante persone avrebbero bisogno gli altri (i cosiddetti normodotati) che non vogliono proprio studiare?” Raccontai tutti questi pensieri che giravano per la mia testa infantile a mia madre. Lei mi ascoltò con molta attenzione e comprese perfettamente le mie ragioni, ma la cosa più difficile fu per la mia Mamma farle comprendere ai dirigenti scolastici, ma alla fine di tanti tentativi riuscì a farmi togliere dai piedi quella figura, per me, così ingombrante che era l’insegnante di sostegno.
Ritornando al quesito iniziale che mi sono posto durante la puntata di “Report”, l’insegnante di sostegno non è utile ad ogni tipo di disabilità. Questa figura professionale è di primissima importanza in quelle classi scolastiche in cui ci sono alunne ed alunni con disabilità intellettiva e forse anche quelle con disabilità sensoriale, perché essi necessitano di una formazione personalizzata. Invece alla semplice disabilità motoria (grave o lieve che sia) l’insegnante di sostegno non solo è inutile, ma per alcuni aspetti può essere anche dannosa. Essa è dannosa perché soffoca, nella persona con disabilità motoria, quella convinzione di sentirsi intellettivamente uguale agli altri, e non fa sviluppare la consapevolezza delle proprie potenzialità. In questo caso, questa figura professionale risulta solo una forma di assistenzialismo; e come tutte le forme di assistenzialismo reprimono lo sviluppo delle potenzialità di qualsiasi persona umana, creando solo dipendenza invece di educare all’autonomia ed all’indipendenza personali. A queste persone con disabilità motoria sono fondamentali, invece, un assistente materiale che lo accompagna al bagno nel momento bisogno (in presenza di disabilità motoria grave) e dei facilitatori personalizzati tecnico-informatici che gli permettono di svolgere autonomamente tutte quelle attività didattiche senza i quali verrebbe resa impossibile, o quasi, la loro partecipazione.
Nicola Laezza
L’insegnante di sostegno è utile ad ogni tipo di disabilità?
L’insegnante di sostegno è utile ad ogni tipo di disabilità?